mercoledì 2 novembre 2011

La Fata morgana: mitologia ed ottica fisica.

La leggenda della fata morgana,presente ampiamente nella letteratura di tutti i tempi, affonda fortemente le radici in Sicilia con specifico riferimento all’area dello Stretto.
Si narra che durante le invasioni barbariche in agosto, mentre il cielo e il mare erano senza un alito di vento, e una leggera nebbiolina velava l'orizzonte, un'orda di conquistatori dopo avere attraversato tutta la penisola giunse alle rive della città di Reggio e si trovò davanti allo stretto che separa la Calabria dalla Sicuilia
A pochi chilometri sull'altra sponda sorgeva un'isola - la Sicilia - con un gran monte fumante - l'Etna - ed il Re barbaro si domandava come fare a raggiungerla trovandosi sprovvisto di imbarcazioni, quindi impotente davanti al mare. All'improvviso apparve una donna molto bella, che offrì l'isola al conquistatore, e con un cenno la fece apparire a due passi da lui. Guardando nell'acqua egli vedeva nitidi, i monti, le spiagge, le vie di campagna e le navi nel porto come se potesse toccarli con le mani. Esultando il Re barbaro balzò giù da cavallo e si gettò in acqua, sicuro di poter raggiungere l'isola con un paio di bracciate, ma l'incanto si ruppe e il Re affogò miseramente.
Tutto infatti era un miraggio, un gioco di luce della bella e sconosciuta donna, che altri non era se non la Fata Morgana
Questa leggenda originaria anche della mitologia celtica, è presa a prestito dall’ottica fisica che descrive la fata Morgana come un tipo di miraggio in cui l'immagine apparente muta velocemente forma; viene così chiamato per la caratteristica di riprodurre il soggetto a una elevazione dal suolo
In Italia, questo raro fenomeno si manifesta nelle calde giornate estive :dalla costa calabrese dello Stretto di Messina si può vedere la Sicilia più vicina del normale con immagini distorte e riflesse sul mare o sul suolo;
Un simile fenomeno ottico può verificarsi anche nelle assolate giornate estive nelle sterminate campagne attorno ad Alberese nella Maremma grossetana ed in questi casi, gli sterminati spazi aperti privi di alberi, prevalentemente coltivati a campi di grano e girasoli vengono illuminati direttamente da una potente luce solare che , attraversando un'atmosfera particolarmente tersa, crea tale effetto rifrattivo.

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