venerdì 29 gennaio 2021

Il primo concilio ecumenico di Costantinopoli: la riaffermazione del "Credo Niceno".

 


Perdurano nel secolo IV  gli impetuosi venti delle eresie e delle dispute cristologiche.

Non è stato sufficiente il Concilio ecumenico di Nicea del 325 ad abbattere l'eresia di Ario  che continua a serpeggiare  nell'organizzazione della Chiesa tra vescovi e fedeli.

Dopo il Concilio di Nicea l’eresia ariana, per la quale Gesù di Nazareth era soltanto un uomo, poi adottato da Dio, continua infatti  a fare   ancora proseliti. 
Lo stesso imperatore Costantino, che pure aveva presieduto Nicea, sembra incline per ragioni politiche a favorire  i vescovi ariani.
Gli eventi prendono un'altra piega con l'avvento di Teodosio il Grande che già nel 380 con l’editto "Cunctos Populos", aveva voluto riaffermare solennemente che il canone, cioè la “regola” della fede che misurava l’appartenenza alla Chiesa, era “la fede di Pietro”.
Teodosio imperatore, salito al trono nel 379 convoca una nuova riunione solenne, stavolta presieduta non da lui, ma dai vescovi Melezio di Antiochia (chiesa fondata da Pietro, e seconda solo a Roma),Gregorio di Nazianzo ed altri.
Vi partecipano 150 vescovi, tutti orientali, nel maggio del 381. (A Roma c’era Papa Damaso I, la cui autorità era già indiscussa).
La prima importante  decisione del nuovo Concilio è la riaffermazione del Credo di Nicea, ovvero della vera divinità di Cristo contro l’eresia ariana. 
E' formulata dunque la professione di fede detta Credo “niceno-costantinopolitano” che afferma la divinità del Padre, del Figlio eterno incarnato in Gesù di Nazareth e dello Spirito Santo. ma con l’esplicita menzione anche dello Spirito Santo, in contrasto con l'eresia degli Pneumatomachi, che  combattono  contro l’affermazione della divinità dello Spirito Santo.
Non si tratta  tuttavia di  un'affermazione del tutto esauriente perché i Padri del concilio di Costantinopoli lasciano  aperta la questione  del filioque, ovvero della processione dello Spirito Santo dal Padre (attraverso il figlio secondo i Greci e dal Padre e dal figlio secondo i Latini).

Il concilio condanna anche l'eresia detta apollinarista, dal nome del vescovo Apollinare che per primo l'aveva formulata.

Costoro, in contrasto con gli ariani affermano che Gesù di Nazareth, vero Dio, è solo in forma imperfetta uomo, senza vera anima umana la cui funzione viene svolta dalla stessa divinità.

Inoltre il Concilio aggiunge anche per la prima volta il nome di Naria nel Credo, ponendo le basi per le discussioni che si avranno nel Concilio di Efeso riguardo alla natura della madre di Dio (Theotokòs).

Oltre alle regole dottrinali il Concilio sancisce norme che regolano la vita pratica delle Chiese del tempo, delimitando le province ecclesiastiche, indipendenti l’una dalle altre.

Viene stabilito altresì che Costantinopoli è la seconda Roma.Il Vescovo di Costantinopoli è collocato al secondo posto  nell'ordine gerarchico dopo il Vescovo di Roma.

Il primo Concilio di Costantinopoli è dunque determinante insieme a quello di Nicea ed ai successivi di Efeso e Calcedonia nella soluzione delle questioni trinitarie e cristologiche.


giovedì 21 gennaio 2021

Scuse non richieste.

 


                    Excusatio non petita, accusatio manifesta.
                     Scusa non richiesta, accusa manifesta

 Sofronio Eusebio Girolamo noto come San Girolamo (347- 419) santo, dottore della Chiesa e il traduttore della Vulgata.


Citazione celeberrima  molto usata anche oggi.

domenica 17 gennaio 2021

Viaggiare è anche fuggire.

 



A chi domanda ragione dei miei viaggi solitamente rispondo che so bene quel che fuggo, ma non quel che cerco.

                 Michel de Montaigne (( 1533-1592) filosofo, scrittore e politico francese.

Moltissimi , come de Montaigne, viaggiano anche spasmodicamente per fuggire da qualcosa.  La conoscenza passa in secondo ordine.

domenica 10 gennaio 2021

Leopardi e l'astronomia.

 

La più sublime, la più nobile tra le Fisiche scienze ella è senza dubbio l’Astronomia. L’uomo s’innalza per mezzo di essa come al di sopra di sé medesimo, e giunge a capire la causa dei fenomeni più straordinari.

Giacomo Leopardi poeta e scrittore italiano ( 1798-1837)


E' un vero inno all'astronomia la più eccelsa delle scienze che rapporta l'uomo con l'Universo.

sabato 9 gennaio 2021

L'esame di coscienza per un mondo migliore.

 Un antico detto cinese dice:
"Pensa ai tuoi difetti nella prima parte della notte quando sei sveglio.Pensa ai difetti altrui nella seconda parte della notte quando dormi."
Questa  antica citazione è correlabile anche al  Vangelo di Matteo quando recita:
Perché osservi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, mentre non consideri la trave che à nei tuoi occhi?" 
"Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio ed allora vedrai bene per cavare la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello".
Basterebbe nulla per avere un mondo migliore.

martedì 5 gennaio 2021

Il primo Concilio ecumenico di Nicea: lineamenti essenziali e principi costitutivi.

 


Nella storia della Chiesa assumono un ruolo rilevante i Concili, fondamentali, sia per  dirimere controversie di fede, sia per indicare orientamenti generali di morale.
Nel corso dei secoli numerosi sono state le assemblee conciliari  raggruppabili in sinodi, concili regionali ed ecumenici.
Per quanto riguarda questi ultimi, la Chiesa cattolica ne riconosce ventuno compresi il Vaticano II, oltre a quello tenutosi nel  69 (Atti degli Apostoli) a Gerusalemme con la presidenza dell'apostolo Pietro per dirimere la controversia sulla circoncisione.
Per gli storici della Chiesa, il primo concilio ecumenico è quello tenutosi nel 325 a Nicea, un'antica città dell'Asia Minore (oggi Iznik, Turchia).
Per comprendere appieno la portata storica del primo Concilio Niceno è necessario  prendere come riferimento anzitutto l'editto di Milano, emanato nel 313 d.C. che sancì la fine delle persecuzioni contro i cristiani.
Con questo atto di tolleranza, Costantino iniziò a considerare la religione cristiana come un affare di Stato fondamentale per contrastare le spinte disgregative dell'impero. 
Costantino si mostrò sin dall'inizio preoccupato del fatto che il Cristianesimo fosse tuttavia attraversato da serie dispute teologiche ed interpretazioni eretiche.
La Chiesa  era infatti  lacerata essenzialmente dall'eresia del vescovo Ario che negava la vera e propria divinità di Cristo, considerato come un uomo nato normalmente da una donna e poi adottato in modo speciale da Dio.
Secondo Ario quindi   Cristo non era Dio, ma simile -in greco "omoioùsios"-al Padre, e non identico, in greco "omooùsios".
Quattro anni prima prima nel 321, invero  un sinodo locale, convocato dal vescovo Alessandro, aveva già scomunicato Ario, che tuttavia con i suoi seguaci continuava a dividere la Chiesa con la sua eresia.
Affiorava anche un altro contrasto in merito alla data giusta per la celebrazione della Pasqua.
Costantino decise quindi di intervenire personalmente  per riportare l'unità nel Cristianesimo e perciò indisse nel 325  a Nicea il  concilio per riportare l'unità nella Chiesa.
Le fonti storiche , anche se non unanimi, attestano che  Costantino aveva invitato tutti i 1800 vescovi della chiesa cristiana (circa 1000 in Oriente  e 800 in Occidente, ma a partecipare sarebbero stati  più o meno 300, di cui la maggioranza proveniente da Oriente.
Ad aprire i lavori fu proprio Costantino, mantenendo saldamente nelle proprie mani la regia dell'evento per l'intera durata del Concilio.
Il concilio incentrò dunque l'attenzione prioritariamente  sulla controversa ariana che fu condannata alla presenza dello stesso Ario e del suo seguace Eusebio di Nicomedia  che sostennero ostinatamente le proprie idee.
Si giunse, alla fine dei lavori conciliari,  alla definizione del "Simbolo Niceno" ovvero di una formula che esprime la sostanza della fede. Fu proclamata la piena consustanzialità di Cristo, vero Dio, con il Padre e lo Spirito Santo.
Cristo non è creato, ma generato dal Padre prima di tutti i secoli incarnato in Gesù di Nazareth  e poi veramente crocifisso e risorto, a smentita delle teorie gnostiche che negavano incarnazione e mortalità.
La formula del Credo, proclamata  a Nicea nel 325,  fu in realtà ripresa e ritoccata nel 381 nel Concilio di Costantinopoli, divenendo quella definitiva che si recita ancora oggi nelle celebrazioni liturgiche.
Non fu l'unica decisione assunta a Nicea.
Fu  infatti definita anche la condotta da assumersi per la riammissione dei cosiddetti "lapsi", cioè di coloro che avevano tradito la fede per paura ai tempi  delle persecuzioni e per il battesimo degli eretici che si convertivano alla vera fede. Fu anche deciso che la Pasqua fosse distinta da quella ebraica e coincidesse come data nella prima domenica successiva al primo plenilunio dopo l'equinozio di Primavera.
Di non minore importanza fu l'approvazione a Nicea di parecchi canoni , cioè di regole pratiche per la Chiesa e soprattutto del riconoscimento della preminenza del Vescovo di Roma seguito da quelli di Alessandria e Gerusalemme.
Il Concilio si concluse solennemente il 25 luglio del 325, proprio nel  giorno del ventesimo anniversario dell’imperatore Costantino, che nella orazione finale ribadì la proibizione delle dispute cristologiche e proclamò trionfante la raggiunta nuova unità reale di tutta la Chiesa.

In realtà non fu affatto così perché l'unità della Chiesa proclamata da Costantino  si rivelò effimera in quanto  l'eresia cristologica di Ario continuò a serpeggiare per ancora molto tempo.
Furono necessari ulteriori interventi conciliari in fasi successive per debellare definitivamente l'eresia ariana e per definire altre controversie non meno spinose come ad esempio quelle sulla Trinità e su Maria, madre di Dio.