martedì 29 marzo 2022

Il primo concilio di Lione: la controversia tra la Chiesa e Federico II.di Lione:la con

IL Primo Concilio di Lione si svolge dal  28 giugno al 17 luglio 1245 ed ha come tema dominante il conflitto tra la Chiesa e Federico II.

Il concilio che si articola in tre solenni sessioni e’convocato da papa Innocenzo IV il 24 giugno 1245 a Lione.
 Vi partecipano a circa 150 padri conciliari. 
È il tredicesimo concilio ecumenico riconosciuto dalla Chiesa ed approva decreti contro I Federico II, contro i Saraceni e per la riconquista della Terra Santa.
Non prende tuttavia risoluzioni dogmatiche.
Importane è il contesto storico
Gli anni precedenti il primo Concilio di Lione vedono l’aspra lotta tra l’imperatore Federico II e il papato: il primo sogna una egemonia politica dell’impero, suprema autorità sciolta da ogni vincolo e garantito solo da Dio; i papi invece, in linea con le teorie teocratiche che vedono il loro apogeo in Innocenzo III, cercano di garantire l’egemonia e l’iniziativa alla Chiesa di Roma.
Già nel 1240 il vecchio papa Gregorio IX scomunica l’imperatore svevo col pretesto che non era partito per la crociata, e convoca un concilio con lo scopo di condannarlo solennemente. L’imperatore tuttavia, nella primavera del 1241, attacca la flotta genovese che portava i prelati a Roma per il concilio, e li fa prigionieri; una volta ottenuto il rinvio del concilio, lancia un appello ai cardinali e alla chiesa contro il papa. 
Il 22 agosto il papa muore e si apre una lunga vacanza della sede apostolica, dominata dalla incertezza sul tipo di risposta da dare a Federico II, e sospesa solo per pochi giorni dalla elezione di Celestino IV, che muore prima ancora di essere consacrato. Solo il 25 giugno 1243 viene eletto papa il genovese Sinibaldo Fieschi, che prende il nome di Innocenzo IV.
Il nuovo papa, fin dai primi giorni di governo, intavola e porta a termine trattative di pace con i rappresentanti di Federico II. 
Ma, mentre si sta muovendo da Roma per andare all’incontro conclusivo con l’imperatore, cambia idea e, sospettando una trappola, si dà alla fuga, e dopo un lungo e travagliato viaggio, arriva a Lione. Da qui, alla fine del 1244, convoca un concilio per condannare definitivamente l’imperatore, dipinto come anticristo.
 All’inizio il papa annuncia i 5 problemi che affliggono la chiesa, ossia:
la corruzione della fede e dei costumi;
il mancato recupero della Terra Santa (Gerusalemme era caduta in mano turca nel 1244); lo scisma della chiesa orientale;
il pericolo dei tartari;
il contrasto con il contumace Federico II.
Mentre sui primi problemi il concilio redigerà dei decreti che il papa rivede anche oltre la fine del concilio, il problema centrale resta il rapporto con l’imperatore. Malgrado i tentativi del

rappresentante di Federico II, Taddeo di Sessa, di non riconoscere il concilio e di convocarne un altro che fosse rappresentativo del potere civile, con una procedura senza precedenti il concilio priva l’imperatore di tutti i diritti imperiali e regali, compreso quello dell’obbedienza da parte dei sudditi, e viene solennemente deposto come spergiuro, apostata e traditore.
Altri canoni e decreti del concilio riguardano gli altri problemi sollevati dal papa nella riunione iniziale: viene definito l’aiuto all’impero latino di Costantinopoli e si fa appello ad una nuova crociata; viene deciso di resistere ai tartari, per evitare la prospettiva apocalittica di una terra senza fedeli.
La deposizione di Federico II invece non chiude il conflitto tra il potere papale e quello imperiale.

lunedì 28 febbraio 2022

Il IV concilio lateranennse: e’ introdotta l’importante espressione teologica ed è riaffermato il primato papale



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Fu convocato a Roma da papa Innocenzo III, diventato papa nel 1198, con la bolla Vineam Domini Sabaoth, emanata il 19 aprile 1213. Vi prese parte un numero eccezionale di prelati (furono presenti il patriarca di GerusalemmeRodolfo di Mérencourt, consacrato durate il concilio, il patriarca di Costantinopoli e i rappresentanti di quelli di Antiochia ed Alessandria, oltre 400 tra vescovi e arcivescovi, circa 900 tra abati e badesse) e, cosa mai verificatasi in precedenza, i rappresentanti laici di Enricoimperatore Latino d'Oriente, Federico IIImperatore del Sacro Romano Impero, quelli dei re di FranciaAragonaInghilterraUngheriaGerusalemme e Cipro e dei Comuni lombardi. 

Fu il papa stesso ad aprire i lavori del Concilio con un'accorata allocuzione introduttiva pronunciata l'11 novembre 1215il 30 novembre dello stesso anno, nel corso della III sessione del Concilio, Innocenzo III presentò settanta canoni, già formulati, che i padri conciliari dovettero limitarsi ad approvare. Per il numero e la rilevanza delle decisioni sia di carattere dogmatico che disciplinare che vi vennero prese, è da considerare uno dei più importanti della storia della Chiesa.

Eccone alcuni:

Il canone XIII del Concilio Lateranense IV del 1215 fu applicato anche alle forme di vita religiosa femminile, nate fra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo e non ancora regolamentate da una precisa regola ordinistica. Nello stesso anno, la chiesa di San Damiano in Assisi ospitò la prima comunità benedettina femminile e la prima forma di francescanesimo di oblate, fondata da santa Chiara che ne assunse il titolo di badessa.[1]


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  • Venne ribadita la fede cattolica in Dio eterno e onnipotente, unico e in tre persone consustanziali, Padre, Figlio e Spirito Santo: il Padre non deriva da alcuno, il Figlio dal solo Padre, lo Spirito Santo da entrambi; venne introdotta l'espressione transustanziazione per indicare e definire il mistero eucaristico;
  • Vennero condannate come eretiche alcune frasi di un libello attribuito a Gioacchino da Fiore(di cui era in corso il processo di beatificazione), dei Catari, dei Valdesi: la lotta contro l'eresia, affidata ai vescovi e ai tribunali dell'inquisizione da loro dipendenti, venne elevata a legge generale della Chiesa;
  • Fu stabilito il primato papale e l'ordine delle sedi patriarcali: patriarca di Costantinopoli (che al tempo era patriarcato di rito latino), patriarca di Alessandriapatriarca di Antiochiapatriarca di Gerusalemme;
  • Venne data un'organizzazione più omogenea alla vita religiosa: gli ordini religiosi vennero invitati ad uniformare le Regole che governavano le loro comunità e venne loro imposto di istituire e riunire dei Capitoli Generali, sul modello di quello dei monaci di Citeaux. Inoltre, venne proibita l'adozione di nuove regole e la creazione di nuovi ordini;
  • Ai chierici venne proibito il concubinato e ribadito l'obbligo al celibato; venne loro vietato di assistere a spettacoli di mimi e giullari, la caccia, l'ubriachezza, il gioco d'azzardo;
  • Fu proibito al clero di partecipare a prove di ordalia[2];
  • Ai membri degli Ordini Maggiori venne proibito di praticare la chirurgia;
  • Si ribadì la condanna della simonia;
  • Si imposero ai fedeli la confessione e la comunioneannuale (il Precetto pasquale);
  • Venne ribadita l'impossibilità per un laico di assegnare cariche religiose e venne proibito al potere secolare di imporre tasse al clero;
  • Venne fissato al quarto grado di parentela il limite entro il quale i consanguinei non potevano sposarsi;
  • Un matrimonio si sarebbe potuto considerare valido solo se la donna fosse stata consenziente;
  • Venne stabilito come dovevano essere pagate le tasse al clero.
  • Venne ribadito che ogni chiesa della cristianità dovesse dotarsi di una scuola per insegnare ai figli dei cittadini a leggere e a scrivere in latino, secondo quanto già stabilito dal Terzo Concilio Lateranense[3].


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Il Concilio, in un'epoca che riconosce nel papa il capo supremo non solo della Chiesa, ma anche, in un modo o nell'altro, della società civile, riafferma disposizioni già prese in precedenza riguardanti gli Ebrei, e ne stabilisce altre che rimarranno classiche fino alla Rivoluzione francese..


  • decreto 69: ripete una vecchia disposizione, già presente nel codice teodosiano: agli Ebrei è vietato rivestire uffici pubblici, « poiché è cosa assurda che chi bestemmia Cristo debba esercitare un potere sui cristiani »;
  • decreto 70: vengono condannati i battesimi fatti per convenienza e si invitano i pastori d'anime ad aiutare gli ebrei convertiti ad abbandonare i precedenti riti e a vivere cristianamente.

ConclusioniModifica

Il concilio si concluse con la proposta del 14 dicembre 1215 di una nuova crociata in Terra Santa contro i musulmani: venne concessa l'indulgenza plenaria non solo a chi avesse combattuto, ma anche a quanti avessero solo finanziato le spedizioni. Innocenzo III morì pochi mesi dopo, pertanto la quinta crociata venne organizzata dal suo successore, Onorio III.



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venerdì 4 febbraio 2022

IIl Concilio Laterano III

 Il terzo concilio lateranense: si instaura il Conclave vero cardine nella Storia della Chiesa.a.