Tra le tante vicende narrate dalla Bibbia vi è quella di Giuditta ed Oloferne.
"Rimase solo Giuditta nella tenda e Oloferne buttato sul divano, ubriaco fradicio (Giuditta 13,2)... Avvicinatasi alla colonna del letto che era dalla parte del capo di Oloferne, ne staccò la scimitarra di lui; poi, accostatasi al letto, afferrò la testa di lui per la chioma e disse: "Dammi forza, Signore Dio d'Israele, in questo momento". E con tutta la forza di cui era capace lo colpì due volte al collo e gli staccò la testa ( Giuditta 13,6-8)...Poco dopo uscì e consegnò la testa di Oloferne alla sua ancella….”
E’ una storia talmente intensa di emozioni, di sensazioni e di tragedia da essere immortalata da grandi artisti.
Ma chi era Giuditta? E’ un’eroina che salvà la sua città di Betulia dall'assedio di Oloferne, generale del re assiro Nabucodonosor, uccidendolo dopo un banchetto in cui era stato fatto ubriacare, decapitandolo e portando poi il capo ai suoi concittadini.
Così narra la Bibbia:
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