venerdì 14 maggio 2021

Il concilio di Costantinopoli III: la condanna del monotelismo, una variazione sul tema del monofisismo.


Siamo nel VII secolo e dopo il declino delle eresie precedenti come l'arianesimo, il nestorianesimo e il monofisismo condannate nei Concili di Nicea, Costantinopoli I, Efeso,Calcedonia e Costantinopoli II, la questione dogmatica imperante era incentrata sulla figura di Cristo e la sua volontà. 
Avanzava infatti la teoria non ortodossa del monotelismo e del monoenergismoche altro non furono che tentativi per  riproporre il monofisismo, già condannato al Concilio di Calcedonia (451).
Nello specifico la dottrina del monotelismo  affermava l'esistenza in Gesù di una sola volontà quella divina in quanto la volontà terrena, fisica di Gesù sarebbe stata determinata nel suo agire terreno dalla volontà. divina.
Ecco perchè  il monotelisno formulato per la prima volta da Severo di Antiochia agli inizi del V secolo, può essere considerato in qualche misura una ripresa attenuata del monofisismo con l'accento spostato sulla volontà umana subordinata a quella divina pur conservando la ditinzione tra due nature. 
Il monotelismo fu rielaborato nel Vii secolo dal patriarca di costantinopoli Sergio, al fine di ricomporre lìunità fra l'ortodossia ed il monofisismo, facendo nascere un acceso ed intricato dibattito.
Dopo molte diatribe dottrina linfine, dopo trentadue anni di polemiche, l'errore monotelita fu condannato e considerato eretico.
Il Terzo Concilio di Costantinopoli fu il primo che si tenne dopo la perdita di Siria ed Egitto  a causa della conquista araba.
.Costantino IV volle farla finita con il monotelismo. Convocò quindi il VI Concilio (III ecumenico) di Costantinopoli (680-81), al quale partecipò personalmente, tenendo la presidenza durante le discussioni teologiche. Alla discussione conclusiva, l'imperatore fu acclamato <protettore e interprete della fede>.
Il Concilio, conclusivamente, elevò a dogma la dottrina, messa al bando fino a quel momento, delle due energie e delle due volontà, affermando che la "volontà" è la proprietà della natura di Cristo e che essendovi in Cristo due nature, integre e distinte, vi sono anche due volontà (divina e umana), sempre concordi e perciò subordinate all'unico soggetto agente: la Persona di Cristo.
Il Concilio condannò  dunque il monotelismo e tutti coloro che lo avevano sostenuto, come i patriarchi Sergio, Pirro, Ciro e lo stesso papa Onorio (che aveva mostrato delle aperture verso questa dottrina), i quali furono tutti scomunicati.
Un tentativo di riprendere la polemica fu fatto sotto l'imperatore Filippico Bardane (711-13), ma non durò a lungo, perché Anastasio II (713-15) riconfermò le decisioni del VI Concilio di Costantinopoli.
Il Monotelismo non fu estirpato completamente, perché sopravvisse nella dottrina dei Maroniti del Libano.
L'imperatore Costantino IV fece accettare dai vescovi orientali presenti al concilio la teoria del Primato di Pietro  basato sulla professione di fede dell'apostolo. L'imperatore stesso ebbe a definire il pontefice romano "Arcivescovo dell'antica, gloriosa Roma e Papa ecumenico"[
Il Concilio sancì quindi la piena riconciliazione della Chiesa bizantina con la Sede apostolica romana.