venerdì 8 dicembre 2017

notazioni storiche: Lo scarica a barile: ieri, oggi e domani.

notazioni storiche: Lo scarica a barile: ieri, oggi e domani.: Dalla liturgia della Messa del 8 dicembre 2017. Si legge nella Genesi: «Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato de...

Lo scarica a barile: ieri, oggi e domani.

Dalla liturgia della Messa del 8 dicembre 2017.

Si legge nella Genesi:


«Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?».
[12]Rispose l'uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato». [13]Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».

Come  si può rilevare un autentico scaricabarile: l'uomo incolpa la donna e la donna scarica sul serpente.
A prescindere dagli aspetti di fede, è sempre esistito dunque nella storia dell'umanità  il pessimo andazzo dello scarica a barile.

venerdì 1 dicembre 2017

Per un punto Martino perse la cappa





La storiella risale al XVI secolo:

Martino era abate del monastero di Asello. Volendo abbellire la sua abbazia, decise di apporre sul portale principale un cartello di benvenuto che recitasse: "Porta patens esto. Nulli claudatur honesto" ossia "La porta sia aperta. A nessuna persona onesta sia chiusa" (oppure anche "Porta, rimani aperta. Non chiuderti a nessun uomo onesto").

La frase era bella e ospitale ma chi esegui' l'incisione, nello scriverla, mise il punto dopo la parola nulli anziche' dopo esto.

L'iscrizione divenne cosi': "Porta patens esto nulli. Claudatur honesto" ossia "La porta non sia aperta a nessuno. Sia chiusa alle persone oneste".
E da allora si usa spesso dire per "un punto Martin perse la cappa.

domenica 19 febbraio 2017

LA LEZIONE DI MATEMATICA




La campanella  suonò l’inizio della lezione di matematica e gli alunni  erano già annoiati al solo pensiero di dovere ascoltare per un’ora circa l’arida teoria dei numeri..
Il maestro era quel giorno di buon umore e disse:
Ragazzi oggi, invece di fare la solita lezione,vi racconterò la seguente storiella:
“In un angolo riposto della terra si radunarono tutti i numeri della decina,che dopo tanto lavoro decisero di passare insieme un week-end.
Presero in affitto un albergo tutto per loro ove alloggiarono comodamente.
Il numero uno si sentiva molto importante perché era il primo numero della decina da cui prende origine l'arte del contare.
Il numero due era fiero di avere introdotto il concetto della pluralità.Senza di lui infatti non sarebbe possibile un dialogo od un incontro tra due persone.
Il numero tre era molto tronfio perché da sempre si era parlato di lui come il numero perfetto: in lui infatti scienziati, filosofi, ed artisti avevano sempre visto la perfezione.
Il numero zero poi aveva il fascino della non esistenza: bastava infatti che moltiplicasse un numero anche di un elevatissimo numero di cifre per annientarlo completamente:
Egli poi rappresentava lo spartiacque tra i numeri positivi e quelli negativi ed era l'origine di ogni misurazione.
   Era scansato da tutti, ma in fondo anche temuto                e rispettato per questa sua immensa potenza.
Una famiglia a sè era quella dei numeri primi che erano mal disposti a trattare con gli altri.
Poiché erano tutti in vacanza convennero di beffare l'umanità e di scambiarsi i ruoli nelle regole elementari del contare. Ne venne fuori una torre di Babele: ragionieri, ingegneri,fisici non ci capirono più nulla; le loro equazioni non ebbero più soluzioni e tutto il mondo entrò in sconquasso.”
I ragazzi, dopo avere ascoltato con attenzione la storiella,compresero quanto fosse importante avere dimestichezza con la matematica per far tornare i....conti.

martedì 10 gennaio 2017

Chi è Longino?

Partiamo dai Vangeli!
Nessun riferimento risulta nei Vangeli ufficiali.e
Nel Vangelo di Giovanni se ne parla mcome uno dei soldati  che colpì il fianco  di Gesù con la lancia e subito ne uscì sangue ed aceto ed acqua.
Il nome di Longino viene fatto soltanto in una versione apocrifa degli Atti di Pilato. La lancia utilizzata fu conosciuta come la Lancia Sacra, lancia del Destino o lancia di Longino e narrata nella leggenda del Santo Graal.Se ne parla dunque molto sia nella tradizione orientale che in quella occidentale.
 Ambedue le tradizioni dicono che Longino abbandona la milizia, viene istruito nella fede dagli apostoli e se ne va a Cesarea di Cappadocia dove conduce una vita di santità, prodigandosi per la conversione dei gentili, ed infine subisce il martirio morendo decapitato.
Tuttavia la passio del martire diventa ancora diversa fra le due tradizioni: in quella latina egli è un soldato isaurico che viene arrestato e processato dal preside di Cesarea di Cappadocia, Ottavio che a sua volta si converte come pure il suo segretario Afrodisio che subisce anch’egli il martirio; in quella greca egli è nativo di Cesarea dove infatti si ritira in un possedimento paterno, poi sobillato dai giudei, Ponzio Pilato lo accusa all’imperatore come disertore e lo fa uccidere da due sicari, la testa del martire viene portata a Gerusalemme e mostrata a Pilato e poi gettata nell’immondizia, in seguito viene recuperata da una vedova miracolosamente guarita dalla cecità.
 Il Martirologio Romano seguendo quello Geronimiano lo celebra il 15 marzo mentre gli orientali, anche in questo divisi, in massima parte lo celebrano il 16 ottobre.
Gli artisti in ogni tempo sono stati attratti dalla singolarità del personaggio e abbinandolo alla scena della crocifissione con lancia o senza lancia, l’hanno immortalato nelle loro opere; è importante ricordare che nella grande basilica di S. Pietro, alla base di uno dei quattro enormi piloni che sorreggono l’immensa cupola e che circondano lo spazio dell’altare con il baldacchino del Bernini, vi è la grande statua di s. Longino, dello stesso Bernini, centurione che per primo riconobbe la divinità di Cristo.
Nella diocesi di Mantova la sua memoria si celebra il 15 marzo.
Celebre è il romanzo di Louis de Wohl (1903-1961),lo scrittore tedesco naturalizzato inglese che ci ha lasciato biografie di uomini illustri, di filosofi, e di Santi.
 In questo caso, invece, l’autore si confronta con il centurione, che assisté alla crocifissione di Nostro Signore ed affondò la lancia nel Suo costato per constatarne la morte.