Come è noto a molti, il Concilio Vaticano II ha rappresentato una svolta radicale ed addirittura epocale nella storia della Chiesa cattolica: molte sono le riforme introdotte ed in particolare si è resa più accessibile a tutti la Bibbia nell’Antico e Nuovo testamento. Infatti questi testi sono stati tradotti in tutte le lingue del poloplìo cristiano.
I più giovani non sanno forse che prima del concilio Vaticano II, i testi biblici erano in latino, la lingua ufficiale della Chiesa.
Esisteva cioè la Vulgata che fu opera di San Girolamo in grande dotto di letteratura latina della Chiesa di Roma.
Si tratta di una traduzione della Bibbia in latino dall'antica versione greca ed ebraica, realizzata all'inizio del V secolo da Sofronio Eusebio Girolamo. Il nome è dovuto alla dicitura latina vulgata editio, cioè "edizione per il popolo", che richiama sia l'ampia diffusione che ottenne, sia lo stile non eccessivamente raffinato e retorico, più alla portata Nei primi secoli dell'era cristiana circolavano tra le chiese cristiane dell'impero romano d'occidente, di lingua latina, numerose versioni non ufficiali della Bibbia,
Il carattere non ufficiale di tali versioni favorì notevolmente l'adattamento e l'interpretazione personale, producendo una notevole varietà di letture: ed interpretazioni
Di qui la necessità di giungere ad un testo unico in latino che ponesse fine alla confusioni interpretative. di quei tempi.
Nel linguaggio comune la vulgata ha acquisito un significato estensio in quanto significa espressione comune del volgo.
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