Faremmo un torto alla storia del presepe, se parlassimo soltanto di quello napoletano, e non anche del presepe rinascimentale del secolo XV.
Eccellono in quel periodo opere d’arte quali le maioliche invetriate e policrome dei Della Robbia e bassorilievi di veri e grandi artisti come quello del rossellino nella chiesa di Sant’Anna a Napoli.
Cominciano a configurarsi presepi veri e propri come quelli scolpiti in legno di gusto nordico. (ad esempio le figure degli Alamanno in San Giovanni a Carbonarsa a Napoli)
Ed ancora assai espressive sono le figure di Giovanni di Nola in cui è già marcatamente presente accanto all’ampio respiro delle opere rinascimentali un’attenta ricerca di carattere tipica di tutti i presepi napoletani.
Nello stesso periodo rinascimentale hanno il loro sviluppo i presepi pugliesi e lucani.
Sono presepi del tutto particolari che occupano un’intera cappella o addirittura il transetto destro o sinistro di una chiesa.
Anche qui non mancano pastori di tipo popolare, ma nel paesaggio si distingue subito nella sua grandiosità la scena sacra a differenza dei presepi napoletani.
Tutti questi presepi di cui quello materano incastonato nei Sassi assume una dimensione unica,sono quasi tutti policromati.
L’artista più noto del presepio pugliese è Stefano da Putignano un autentico caposcuola.
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