venerdì 16 dicembre 2011

I sanculotti nella rivoluzione francese.

 

La rivoluzione francese ha un ruolo fondamentale nella storia del mondo, perché partendo dalla Francia ha avuto una diffusione rapida negli anni in tutti gli Stati a partire da quelli europei.
In breve sintesi segna il trapasso tra ancient regime e la borghesia che divenne poi la classe dominante.
Figure centrali di questa epoca rivoluzionaria furono i sanculotti che costituirono l’ala più radicale della rivoluzione francese ed erano composti da artigiani, piccoli bottegai, impiegati. Capillarmente organizzati nei quartieri, costituivano la base della Comune di Parigi e furono i protagonisti delle "giornate rivoluzionarie" del 5.X.1789, che impose il trasferimento del re e del parlamento a Parigi, e del 10.VIII.1792, che impose l'arresto di Luigi XVI e la fine della monarchia. Furono i più convinti sostenitori della politica del Terrore condotta da Robespierre.
Letteralmente la parola sanculotto significa "senza culotte" (dal francese sans-culottes), ovvero senza quei pantaloni corti, stretti al ginocchio, che erano tipici del vestiario degli aristocratici di quel periodo. L'abbigliamento del sanculotto prevedeva l'uso dei pantaloni lunghi, di una camicia e una giacca (la carmagnola) oltre agli zoccoli e ad un copricapo da lavoro (il berretto frigio) che ne indicavano l'appartenenza al popolo lavoratore.
In un primo tempo quando si parlava di sanculotti, si faceva riferimento a qualcosa di dispregiativo: il termine infatti fu coniato per indicare quei  rivoluzionari francesi che indossavano i pantaloni lunghi (portati dalle classi più umili) anziché i pantaloni al ginocchio (culottes), usati da nobili e borghesi.
In una fase successiva divennero  figure chiave della Rivoluzione francese, rappresentando la categoria nella categoria i borghesi commercianti o artigiani e, più in generale, i popolani di Parigi combattenti e rivoluzionari.

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