sabato 17 dicembre 2011

Il chiasmo

 

 


Il chiasmo è una parola difficile cui sottendono numerosi significati in molteplici settori come la stilistica, la cultura e l’anatomia
Incominciamo dall’ambito stilistico in cui il chiasmo o chiasma (letteralmente dal greco "struttura a croce di chi greca") è la figura retorica in cui si crea un incrocio immaginario tra due coppie di parole, in versi o in prosa, con uno schema sintattico di AB,BA
La disposizione contrapposta delle parole può essere raffigurata mediante la lettera greca ("chi") dell'alfabeto greco  a "ch" aspirata, da cui origina il termine "chiasmo".
Un classico esempio è rappresentato dal celeberrimo motto dei moschettieri di Dumas padre.
“Uno per tutti tutti per uno
Un altro è  il famoso incipit dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto:
“le donne. I cavallier, l’arme , gli amori
Le donne sono legate agli amori e i cavalieri alle armi.
Per passare poi all’arte ed in particolare alla scultura, il chiasmo è una tecnica compositiva che consiste nella disposizione della figura umana secondo un particolare ritmo  che ricorda l’andamento della lettera χ dell'alfabeto greco.
Il Dorifero di Policheto ne rappresenta un classico esempio: è ben visibile il ritmo bilanciato di alterne flessioni e tensioni che coinvolge gli arti contrapposti, sia ora declinato in una visione più organica, dinamica ed equilibrata della figura umana.
Al braccio sinistro, teso a reggere il giavellotto corrisponde la tensione della gamba destra che sostiene il peso del corpo.  Al braccio destro mollemente disteso lungo il fianco teso, e la gamba sinistra, con la punta del piede a sfiorare appena il suolo.
Per quanto riguarda l’anatomia  l’informazione proveniente dalla metà destra del campo visivo viene elaborata dalla metà sinistra del cervello e l’informazione proveniente dalla metà sinistra del campo visivo viene elaborata dalla metà destra del cervello.

Le sette meraviglie del mondo nell'antichità.

 

Sono meraviglie che  hanno  sempre destato nel corso dei secoli grande interesse dal punto di vista architettonico, letterario ed artistico.
Enumeriamole sinteticamente:
La piramide di Cheope di cui nel riquadro.  Una delle costruzioni più grandi mai realizzate dall'uomo che s'innalza verso il cielo da parecchie migliaia di anni nella piana di Giza in Egitto. 
Il Tempio di Artemide. E’ annoverato per la sua stupenda architettura, realizzata nella parte più antica da Creso
Il faro di Alessandria: fu progettato nel periodo di Alessandro il Grande dall’architetto Dinocrate e portato a compimento da Tolomeo figlio di Lago, prima satrapo poi re d’Egitto
Il mausoleo di Alicarnasso: è una tomba a carattere monumentale- che secondo gli antichi autori è attribuita ad Artemisia . La sua datazione è probabilmente il periodo intercorrente tra il 353-351 a.C..
Il Colosso di Rodi : è  attribuito questo termine alla statua gigantesca di Helios che la città dorica di Rodi innalzò in ricordo della vittoriosa resistenza all'assedio di Demetrio Poliorcete.  
Ed infine
I giardini pensili , di cui ci parla Erodoto, erano luoghi fantastici realizzati in pietra giustamente considerate nel novero delle sette meraviglie. 
Le sette meraviglie hanno dunque un fascino particolare per l’intera umanità  perché sono testimonianze di un passato affascinante che ha subito nel corso dei secoli radicali trasformazioni politiche, sociali e culturali.

venerdì 16 dicembre 2011

Mistero e simboli nelle cattedrali gotiche.

Le cattedrali gotiche sono rappresentative di un’architettura rivoluzionaria rispetto al romanico.
Hanno elementi di fascino ed in qualche modo di mistero per la ricchezza dei simboli in esse  contenute.
Vediamo sinteticamente  alcuni caratteri simbolici.
Il labirinto : è presente soprattutto sui pavimenti delle cattedrali un percorso  a meandri circolari che simboleggia  un itinerario spirituale, una sorta di cammino interiore che porta l’uomo dalla terra al cielo. Il centro quindi non è altro che la città di Dio, la Gerusalemme celeste.
La cupola: ha un duplice significato. Come Dio discende sull’altare nell’abside , così l’uomo ascende al cielo attraverso la porta solare.
I campanili: di solito sono due ed hanno un significato  recondito ben preciso in quanto rappresentano sul lato destro la Misericordia e sul lato sinistro la Giustizia.
La pittura sul vetro: le vetrate delle cattedrali sono tanto grandi da far quasi pensare ad un edificio di cristallo dove ogni elemento è luminosità e trasparenza. Ogni finestra era composta da più pezzi poi ricomposti insieme
Le sculture: sono a colori, alla stregua di quanto accade nei templi greci. La policromia finisce nel XVIII secolo cioè l’età della ragione, epoca in cui il disinteresse oer l’arte religiosa lasciò che la pioggia ed il tempo dilavassero completamente il colore delle cattedrali.

I sanculotti nella rivoluzione francese.

 

La rivoluzione francese ha un ruolo fondamentale nella storia del mondo, perché partendo dalla Francia ha avuto una diffusione rapida negli anni in tutti gli Stati a partire da quelli europei.
In breve sintesi segna il trapasso tra ancient regime e la borghesia che divenne poi la classe dominante.
Figure centrali di questa epoca rivoluzionaria furono i sanculotti che costituirono l’ala più radicale della rivoluzione francese ed erano composti da artigiani, piccoli bottegai, impiegati. Capillarmente organizzati nei quartieri, costituivano la base della Comune di Parigi e furono i protagonisti delle "giornate rivoluzionarie" del 5.X.1789, che impose il trasferimento del re e del parlamento a Parigi, e del 10.VIII.1792, che impose l'arresto di Luigi XVI e la fine della monarchia. Furono i più convinti sostenitori della politica del Terrore condotta da Robespierre.
Letteralmente la parola sanculotto significa "senza culotte" (dal francese sans-culottes), ovvero senza quei pantaloni corti, stretti al ginocchio, che erano tipici del vestiario degli aristocratici di quel periodo. L'abbigliamento del sanculotto prevedeva l'uso dei pantaloni lunghi, di una camicia e una giacca (la carmagnola) oltre agli zoccoli e ad un copricapo da lavoro (il berretto frigio) che ne indicavano l'appartenenza al popolo lavoratore.
In un primo tempo quando si parlava di sanculotti, si faceva riferimento a qualcosa di dispregiativo: il termine infatti fu coniato per indicare quei  rivoluzionari francesi che indossavano i pantaloni lunghi (portati dalle classi più umili) anziché i pantaloni al ginocchio (culottes), usati da nobili e borghesi.
In una fase successiva divennero  figure chiave della Rivoluzione francese, rappresentando la categoria nella categoria i borghesi commercianti o artigiani e, più in generale, i popolani di Parigi combattenti e rivoluzionari.

giovedì 15 dicembre 2011

L'iconostasi cardine fondamentale delle Chiese d'Oriente.

 

L'iconostasi (dal greco eikonostasion, eidonostasis, posto delle immagini, da eikon, immagine, e histemi posto) è una parete divisoria decorata con delle icone che separa la navata delle chiese ortodosse dal presbiterio (santuario) dove viene celebrata l'Eucaristia.
Le chiese di tradizione bizantina sono quasi tutte orientate con l’altare verso est, mentre la porta principale si trova ad ovest.
Mirabile esempio di chiesa che rispetta i canoni è quella del monastero di San Sergio in Russia.
Le chiese orientali si dividono in particolare  in tre parti: il vestibolo o nartece, la navata ed il santuario equivalente al presbiterio della tradizione   latina.
La navata è separata dal santuario da un tramezzo in legno o muratura chiamato iconostasi
Quella di centro, più larga e più ornata, è detta la porta bella  o la porta imperiale, che i semplici fedeli ed i chierici, non ancora ín sacris, non possono varcare. La porta bella è chiusa da due battenti di varia altezza e da una tenda . Solitamente rimane chiusa eccetto che in alcuni momenti particolari delle celebrazioni. Si trova in corrispondenza dell'altare . Le due porte laterali sono chiamate: quella di destra porta sud  o del Diakonikon e quella sinistra porta nord (voria) o della Prothesis. Da queste porte possono accedere nel santuario i chierici non ancora ordinati.
Contemporaneamente, in Occidente, vi era l’usanza di nascondere il presbiterio con un'iconostasi priva d’icone  con delle tende ( che scomparvero definitivamente solo in epoca barocca (XVII sec.).
Secondo il principio teologico che sta dietro a queste scelte  ancora inalterato in tutto l’oriente cristiano, le cose sante non possono essere svelate perché esiste una gradualità con la quale l’uomo viene educato e si avvicina alla fede. Lo stesso credente, oramai avanzato negli anni, conosce che non può sapere tutto e subito e che esiste sempre un limite oltre al quale il suo sguardo raziocinante flette le ali e cade al suolo.
Tale conoscenza  si è mantenuta inalterata in tutto l’Oriente cristiano.

mercoledì 14 dicembre 2011

L'armoniosa gerarchia degli angeli.

 

 

Dall’antichità anche  molto prima del Cristianesimo si parla degli angeli, definiti in greco annunciatori della lieta  novella.
La loro storia nei secoli è così articolata da far nascere un branca pposità e cioè l’angelologia.
Questa disciplina teologica prende le mosse da Pseudo Dionigi per poi essere approfondita ne Medioevo di cui una mirabile sistemazione è data proprio dalla Commedia dantesca.
Qui ovviamente non approfondiamo gli aspetti teologici perché attengono strettamente alla fede dei singoli uomini.
Desideriamo dare  invece un cenno alla complessa gerarchia degli angeli che, sinteticamente può  essere articolata nelle seguenti gerarchie:
La prima:
Serafini: sono i più vicini  a Dio e il loro nome deriva dall'ebraico e significa "ardenti";
Cherubini: pieni di scienza
Troni: il loro nome significa "seggi"; da loro vengono promulgati i decreti divini; essi formano il III cerchio di fuoco (saturno) e insieme a Serafini e Cherubini hanno una visione diretta di Dio.

La seconda:
Dominazioni che sono le creature celesti così chiamate perché desiderano partecipare al dominio di Dio;
Virtù: sono così chiamati perchè le loro azioni sono dotate di fermezza;
Potestà: il loro nome è dovuto al fatto che esercitano con equilibrio e saggezza il loro potere;

La terza
Principati guidano le anime beate a Dio;
Arcangeli superiori agli angeli che sono i  messi di Dio e come tali sono i più vicini a noi essere umani.

lunedì 12 dicembre 2011

La sindrome di Nimby.

Sempre con maggiore frequenza si levano proteste da parte dei cittadini sul pericolo delle discariche della nettezza urbana ed oggi con proporzioni comprensibilmente più elevate , dopo lo Tsnunami del Giappone  sul pericolo delle centrali nucleari.
E’ d’attualità insomma la sindrome di Nimby  (Not In My Back Yard, trad. "Non nel mio cortile") con cui  si indica un atteggiamento che si riscontra nelle proteste contro opere di interesse pubblico che hanno, o si teme possano avere, effetti negativi sui territori come ad esempio grandi vie di comunicazione, cave, sviluppi insediativi o industriali,termovalorizzatori,discariche, depositi di sostanze altamente tossiche e centrali nucleari e simili.
L'atteggiamento consiste nel riconoscere come necessari, o comunque possibili, gli oggetti del contendere ma, contemporaneamente, nel non volerli nel proprio territorio a causa delle eventuali controindicazioni sull'ambiente locale.
E’ un comportamento da combattere, anche se  comprensibilmente insito in ognuno di noi!